Il MoMA mette all’asta Picasso e Bacon per comprare i suoi primi NFTs

Opere della grande collezione del museo saranno vendute per fare cassa, in modo da aumentare la presenza di arte digitale.

 

La William S. Paley Foundation metterà all’asta diversi capolavori dell’arte per aumentare l’impronta digitale del MoMA di New York. Il MoMA gestisce la collezione di William S. Paley da quando il co-fondatore della CBS morì, nel 1990, e l’omonima fondazione – che detiene dotazioni finanziarie per musei e programmi educativi e culturali – ha coinvolto Sotheby’s per mettere all’asta 29 degli 81 pezzi della collezione al MoMA, tra cui “Tre studi per un ritratto di Henrietta Moraes” di Francis Bacon, “Chitarra sul tavolo” di Pablo Picasso, un Rousseau e un Renoir.

L’asta della selezione di opere dovrebbe raccogliere tra i 70 e 100 milioni di dollari e secondo il direttore del MoMA, Glenn Lowry, ci sono diverse possibilità per reinvestire il denaro: mostre virtuali e video chat con gli artisti, un canale di streaming del museo, collaborazioni con le università, corsi online, e ultimo ma non meno importante l’acquisto dei primi NFT del museo.

“Siamo consapevoli del fatto che stiamo dando un imprimatur quando acquisiamo pezzi,” ha detto Lowry, “ma ciò non significa che dobbiamo evitare questo dominio [degli NFT. NdR]”.